ARTIGIANATO
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Consistenza imprese artigiane, movimento anagrafico e forma giuridica
Al 30 settembre 2004 risultano iscritte all´Albo Artigiani della Camera di Commercio di Asti 6.921 imprese, 144 in più della stessa data dell´anno precedente, pari ad un tasso di crescita su base annua del 2,1%. Limitando il campo di osservazione al 3° trimestre 2004 emerge una dinamica caratterizzata da 102 iscrizioni e da 74 cancellazioni, con un saldo attivo di 28 unità (+ 0,4%).
Dalla suddivisione per forma giuridica risulta che le ditte individuali rappresentano il 79,3% delle imprese artigiane, le società di persone il 19,4%, le società di capitale l´1% con variazioni, a livello annuale, lievi per le ditte individuali (+2,1%) e per le società di persone (+1,1%), rilevanti per le società di capitale (+22%).
Il settore delle costruzioni si conferma il più dinamico: le imprese edili della provincia di Asti, alla data in esame, hanno raggiunto quota 3.032 unità e rappresentano il 44% del totale delle imprese artigiane facendo rilevare, rispetto al 30/9/2003, un incremento del 4,4%.
Il settore manifatturiero, con 1.933 imprese, il 28% del totale, mette in evidenza un saldo positivo per 8 unità (+0,4%). In questo ambito si osserva un aumento delle attività imprenditoriali del comparto alimentare (+ 2,4%), della fabbricazione di prodotti in metallo (+ 4,1%), della produzione di articoli in gomma e materie plastiche (+18%) ma nel contempo si rileva una flessione per le imprese la cui attività riguarda la produzione di apparecchiature elettriche (-6,1%), i prodotti in legno (-6%) ed il tessile-abbigliamento (-5,2%).
Relativamente ai servizi si osserva, oltre ad un consistente incremento di nuove iscrizioni di attività per l´esercizio di servizi sociali (+ 9 unità pari ad un aumento del 37,5%), flessione per le attività di riparazione (-1,4%) e per i servizi alle imprese (-6,4%) e lieve aumento per i trasporti (+0,6%) e per i servizi personali (+0,5%).
L´indagine congiunturale condotta da Confartigianato Piemonte evidenzia un andamento più pessimista di quello rilevato nel sondaggio precedente. Diminuiscono le imprese che confidano di accrescere la produzione totale: nel saldo si affermano i pessimisti con un -25,2%, mentre il dato della precedente rilevazione era meno negativo (-17,8%). Un più accentuato pessimismo si rileva anche nelle aspettative sui nuovi ordinativi con un saldo negativo di -14,0% a fronte del -9,6% del precedente sondaggio. Per quanto riguarda il carnet ordini, le imprese che fanno affidamento su ordinativi per un periodo superiore ai tre mesi diminuiscono dal 10% al 6,6%.
Un ulteriore elemento di criticità è dato dall´andamento degli incassi: il 57,5% degli intervistati prevede ritardi, mentre il dato precedente era pari al 53,2%.
L´andamento occupazionale subisce le conseguenze della congiuntura negativa: il saldo tra le intenzioni di assunzione e quelle di riduzione dell´organico fa registrare un -6,98%, contro il -3,2% del trimestre precedente; si segnala inoltre una sempre più scarsa propensione all´assunzione di manodopera specializzata e generica.
Passando agli investimenti, nei prossimi dodici mesi, aumentano le imprese che non prevedono di investire, sia in ampliamenti, sia in sostituzioni.
Confartigianato Piemonte indica tra i fattori che influenzano negativamente le previsioni, l´instabilità della situazione internazionale che pesa sul costo delle materie petrolifere, la forte concorrenza dei Paesi emergenti in particolare della Cina, la crisi non ancora superata dell´indotto auto e dell´industria tessile, le preoccupazioni per la manovra economica.
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