DOCUMENTI : RAPPORTO EXCELSIOR
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EXCELSIOR - Le previsioni occupazionali e i fabbisogni professionali per il 2004: principali risultati per la provincia di ASTI
Con 1.908 nuove assunzioni a fronte di 1.574 cessazioni di rapporti di lavoro, le imprese astigiane prevedono, per l´anno 2004, la creazione di 334 nuovi posti di lavoro, corrispondenti ad una crescita dell´1%. Se pur con un calo rispetto all´anno precedente, la crescita occupazionale della provincia di Asti si colloca al di sopra della media regionale, pari allo 0,6%, ma lievemente al di sotto di quella nazionale che si attesta all´1,3%. Sono questi i dati di sintesi dell´indagine Excelsior 2004 sui fabbisogni occupazionali delle imprese italiane, realizzata annualmente da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro. L´indagine coinvolge le imprese private operanti in tutti i settori economici, iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, con almeno un dipendente (sono escluse le unità operative della pubblica amministrazione, le aziende pubbliche del settore sanitario, le unità scolastiche e universitarie private, le organizzazioni associative).
CHI ENTRA - I 1.908 nuovi lavoratori attesi per il 2004 sono richiesti per il 50,5% da imprese dell´industria e dell´artigianato manifatturiero e per il rimanente 49,5% da imprese commerciali e dei servizi. Il 66% troverà lavoro in aziende con meno di 50 dipendenti. Sono infatti le piccole e medie imprese a coprire l´intera crescita occupazionale prevista per il 2004, mentre nelle aziende con oltre 50 addetti, in cui le entrate e le uscite si compensano, il movimento occupazionale è limitato al turn-over.
QUALE CONTRATTO - Gli imprenditori intervistati hanno dichiarato che assumeranno a tempo indeterminato nel 55,8% dei casi, mentre ricorreranno a tipologie contrattuali più flessibili (contratti di inserimento, contratti a tempo determinato, altre formule) per il 34% delle assunzioni. Il restante 10,2% sarà riferito a contratti di apprendistato. I settori di attività in cui sono più frequenti i contratti a tempo determinato sono le industrie estrattive, energetiche, chimiche e del metallo (46,5% dei contratti), quelle meccaniche (33%), le industrie tessili del legno e della carta (30,6%) e le industrie alimentari (28,2%). Nell´ambito dei servizi sono gli alberghi, ristoranti e servizi turistici a ricorrere in maggior misura ai contratti a tempo determinato (40,8%). La flessibilità contrattuale appare inoltre meno diffusa nelle piccole imprese da 1 a 9 dipendenti che prevedono assunzioni a tempo indeterminato per il 60,1% del totale e assunzioni a termine nella misura del 17,4%.
QUALI FIGURE PROFESSIONALI - Delle 1.908 assunzioni previste, 963 si inserirà in imprese dell´industria e dell´artigianato manifatturiero e 945 in imprese dei servizi. Rispetto all´anno precedente si osserva un´inversione di tendenza, con un aumento delle assunzioni effettuate nell´ambito dei servizi (+16,8%) e una diminuzione nell´industria (+3,8%). La richiesta di professionalità specialistiche e tecniche si attesta mediamente al 12,4% nell´industria e al 19,2% nei servizi; tra i settori a più elevata richiesta di competenze specialistiche e tecniche troviamo, nell´industria, il comparto meccanico, (30,9%) e nei servizi i trasporti, credito e servizi alle imprese (30,5%). Le assunzioni di professioni operative della produzione industriale si concentrano nell´industria e artigianato manifatturiero con 709 assunzioni, pari al 73,6%, mentre nell´ambito dei servizi le professioni operative dei servizi e vendite, con 568 assunzioni, coprono il 60,1% del totale previsto. La domanda di professioni operative della gestione d´impresa è complessivamente dell´8,2%, rapporto che diventa del 4% nell´industria e del 12,5% nei servizi. Raffrontando i dati provinciali con quelli nazionali e regionali emerge, in provincia di Asti, un maggiore fabbisogno di professioni operative nella produzione industriale (41,2% contro il 35,8% dell´Italia e il 31,5% del Nord Ovest).
I LIVELLI FORMATIVI - Esaminando le assunzioni sotto il profilo del titolo di studio richiesto, su 1.908 assunzioni, l´8,9% riguarda laureati, il 29% prevede il possesso del diploma secondario, il 26,9% la qualifica professionale e il restante 35,2% la scuola dell´obbligo. Rispetto all´anno precedente cresce la domanda di dipendenti in possesso della qualifica professionale e diminuisce la richiesta di unità in possesso della scuola dell´obbligo. Appare evidente la propensione delle imprese a dotarsi di personale maggiormente qualificato in grado di rispondere meglio alle esigenze di un sistema lavorativo che deve innovarsi per restare al passo con tempi ed essere competitivo. L´industria risulta richiedere il più alto numero di lavoratori con il requisito della scuola dell´obbligo (45,4%) o della qualifica professionale (27%), mentre le assunzioni di dipendenti con laurea o diploma di scuola secondaria riguarda rispettivamente l´8,3% e il 19,3% del totale. Nell´ambito dei servizi invece emerge una più elevata richiesta di dipendenti con diploma di laurea (9,4%) o con diploma di scuola secondaria (38,8%). La domanda di laureati in provincia di Asti, pari complessivamente all´8,9% del totale delle assunzioni programmate, è di poco superiore alla media nazionale (8,4%), ma risulta inferiore a quella regionale che si attesta al 10,6%. Molto frequente è la richiesta di conoscenze linguistiche e informatiche, considerate indispensabili soprattutto per le figure di livello "medio-alto". L´indagine evidenzia inoltre una sempre maggiore esigenza di interventi formativi aggiuntivi al fine di adeguare le figure in entrata alle specifiche esigenze di professionalità aziendali. Per il 74,3% delle assunzioni programmate nel 2004 saranno infatti previste attività di formazione post-entry da attuarsi attraverso corsi esterni (14,7%), corsi interni (24,8%), ma soprattutto con un periodo di affiancamento (60,7%).
ESPERIENZA PROFESSIONALE - Anche quest´anno si conferma l´orientamento, già emerso negli anni precedenti, a privilegiare l´assunzione di personale che abbia già maturato una esperienza lavorativa, sia di tipo generico, sia nella specifica professione. Il titolo di studio non è quindi l´unico elemento di valutazione per le imprese che tengono conto sempre di più anche dell´esperienza acquisita. A questo proposito occorre sottolineare il ruolo che assume la formazione integrata prevista dalla "Riforma dell´istruzione e della formazione": con l´introduzione nella scuola secondaria di stage formativi e di percorsi di alternanza scuola-lavoro, si dovrebbe favorire la maturazione di esperienze guidate di lavoro rendendo i programmi scolastici più coerenti con le necessità del sistema economico. La domanda di lavoratori con esperienza raggiunge mediamente il 52,8% del totale delle assunzioni programmate. I settori di attività in cui risulta molto importante l´esperienza acquisita sono le industrie meccaniche e sanità, istruzione e servizi ricreativi.
DIFFICOLTA´ DI REPERIMENTO - Il 40,1% del totale delle assunzioni sono considerate di difficile reperimento. I principali motivi si possono ricondurre per il 36,2% alla mancanza della qualificazione necessaria, per il 38,8% a una ridotta presenza della figura professionale nel bacino di riferimento, per il 7,8% alla mancanza di adeguate strutture formative. Per il 9,5% delle assunzioni la difficile reperibilità è da attribuire alla scarsa disponibilità ad effettuare un orario di lavoro che prevede turni e giorni festivi e ad accettare livelli retributivi non adeguati alle aspettative. Denunciano in particolare una mancanza di qualificazione gli alberghi, ristoranti e servizi turistici, gli studi professionali, il commercio, i settori del tessile-abbigliamento, del legno, le costruzioni, le attività meccaniche. Viene segnalata una scarsa presenza delle figure professionali richieste nel bacino di riferimento da parte di aziende operanti nelle costruzioni, dalle industrie chimiche e della gomma, da quelle meccaniche e, nell´ambito dei servizi, dagli studi professionali, dalle aziende dei trasporti, credito e servizi alle imprese, dalle imprese commerciali e da alberghi, ristoranti e servizi turistici. Nel settore sanità, istruzione e servizi ricreativi emerge maggiormente la mancanza di strutture formative.
GLI EXTRA-COMUNITARI - Anche per il 2004 le previsioni evidenziano un´elevata propensione delle imprese ad assumere manodopera extracomunitaria. Sono infatti previste assunzioni fino ad un massimo di 617 unità, pari al 32,3% del totale. Con una percentuale massima del 35,9% delle assunzioni, l´industria e l´artigianato manifatturiero prevedono di impiegare fino a 346 lavoratori provenienti da paesi extracomunitari. Il settore che ne assorbe il maggior numero è quello delle costruzioni. Molto inferiore risulta invece il fabbisogno di manodopera extracomunitaria espresso dalle imprese operanti nei servizi. Sono previste fino a 271 assunzioni concentrate principalmente nel settore "Trasporti, credito e servizi alle imprese".
Tavole Excelsior 2004
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