INDUSTRIA
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Andamento congiunturale del settore industria in provincia di Asti nel 3 trimestre 2005
Nel terzo trimestre 2005, i dati dell'indagine congiunturale relativa al comparto manifatturiero hanno fatto rilevare, rispetto al trimestre precedente, una flessione della produzione dello 0,1%. Ancora una volta è il settore alimentare a dichiarare risultati di segno positivo, se pur più contenuti rispetto al trimestre precedente, con un incremento produttivo medio del 3%, che sale al 4,3% per l'industria delle bevande. Si mantiene invece stazionaria la produzione per l'industria metalmeccanica, mentre risulta in calo per le industrie chimiche, della gomma e della plastica (-6,7%) e per le altre industrie manifatturiere (-5,1%).
La variazione della produzione con riferimento allo stesso trimestre dell'anno precedente segna invece un lieve incremento (+0,2%) da imputare alle industrie alimentari che, con una crescita produttiva del 2%, hanno compensato i risultati di segno negativo fatti registrare dagli altri settori di attività.
Nella lettura dei dati del 3° trimestre raffrontati al trimestre precedente, occorre tener conto dei fattori stagionali e della concomitante chiusura estiva che hanno certamente influito sul volume produttivo. Il confronto con l'analogo periodo dell'anno precedente conferma invece il clima di stazionarietà che contraddistingue l'economia provinciale negli ultimi anni.
Dall'analisi dei dati sotto il profilo della dimensione aziendale, le imprese da 50 a 249 addetti sembrano risentire meno delle altre dell'incertezza congiunturale e dichiarano incrementi della produzione del 2,8% rispetto al trimestre precedente e dell'1,7% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, mentre si riscontrano difficoltà per le imprese da 10 a 49 addetti e da 250 addetti in su che denunciano un calo produttivo, rispetto al 2° trimestre dell'anno, rispettivamente del 5 e del 4,2 percento.
Il grado medio di utilizzazione degli impianti registrato nel trimestre in oggetto è stato del 76,5%.
Sul fronte delle vendite è cresciuto il fatturato all'export che si attesta al 41,4% a fronte del 29,4% del trimestre precedente e del 37,8% dell'analogo periodo del 2004. Le industrie alimentari, con una percentuale del 61,65%, detengono la quota più alta di esportazioni, seguite dalle industrie chimiche, della gomma e della plastica e dalle imprese metalmeccaniche.
Per quanto riguarda l'andamento degli ordinativi, il 3° trimestre fa registrare dati di segno negativo, in particolare per il mercato interno che evidenzia un calo del 4,9%; la flessione risulta invece più contenuta (-0,5%) per il mercato estero. Con riferimento al settore di attività, le industrie alimentari accusano il calo più consistente degli ordinativi dal mercato interno, ma, al tempo stesso, fanno rilevare un incremento dell'export che compensa, almeno in parte, il ridimensionamento del mercato nazionale.
L'occupazione, che nel trimestre scorso aveva fatto segnare un aumento dell'1,3%, registra ora una battuta d'arresto, con un calo dello 0,4%. I segnali di incertezza che giungono dai dati occupazionali sono confermati dalle previsioni espresse dalle imprese per i prossimi sei mesi. In tema di occupazione, il 78% degli intervistati prevede infatti stazionarietà, mentre il 14,8% si aspetta un calo e soltanto il 7,2% esprime un giudizio positivo.
Per quanto riguarda la produzione, le previsioni sono improntate alla cautela con più del 50% delle risposte che indicano stazionarietà a fronte del 41% del trimestre precedente.
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