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Nella classifica della ricchezza delle province italiane stilata da Unioncamere Nazionale e dall'Istituto Tagliacarne, la provincia di Asti si colloca, con un valore aggiunto ai prezzi base per abitante di 21.646 euro, al 47° posto tra le 103 province italiane ed al settimo posto tra le otto province piemontesi. I dati del valore aggiunto divergono da quelli del Pil in quanto non comprendono le imposte indirette nette sui beni e servizi prodotti.
Rispetto al 2003 si rileva una variazione positiva del 4,28% a fronte di una variazione a livello nazionale del 2,62% e del 4,41% su base regionale. Tale variazione ha consentito alla provincia di Asti la conquista di una posizione: era infatti 48^ nella graduatoria del 2003. Esaminando i dati relativi alla Regione Piemonte si osservano variazioni più rilevanti per Alessandria, Cuneo e Vercelli mentre si constatano crescite meno importanti per Novara, Biella ed il V.C.O. oltre ad una battuta d'arresto per il reddito pro-capite del torinese.
Ponendo come base il valore aggiunto riferito al 1995 si osserva, per la provincia di Asti, un incremento del 51,36%, superiore sia della variazione della media regionale, pari a +42,13%, sia di quella nazionale risultante del 43,61%.
Con un incremento del 51,36% la provincia di Asti, ha guadagnato, rispetto al 1995, nove posizioni ed è risultata seconda in Piemonte dopo la provincia di Alessandria che ha raggiunto, sulla base della variazione della posizione, il primo posto con un balzo di 25 posizioni.
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