MERCATO DEL LAVORO
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Disoccupazione al 31/03/2006
Gli iscritti al Centro per l'Impiego alla data del 31 marzo 2006, sulla base della nuova classificazione, risultano 13.430, di cui 5.320 uomini, il 39,6% e 8.110 donne, il 60,4%. Il peso degli extracomunitari sul totale delle iscrizioni è rilevante: con 2.221 unità essi rappresentano il 16,5%.
Dei 13.430 iscritti, 8.605, il 64%, sono persone che hanno perso una precedente occupazione, mentre coloro che sono in cerca di prima occupazione sono 3.091, il 23%.
Tra gli iscritti risultano inoltre 1.076 precari (8%), 428 in mobilità (3,2%) e 230 occupati senza contratto (1,7%).
Il reinserimento nel mondo del lavoro risulta particolarmente difficile, di ciò si trova dimostrazione nel fatto che le persone che hanno più di 29 anni rappresentano il 65,2% degli iscritti. Nella classe di età tra i 15 ed i 24 anni risultano 2.663 iscritti (19,8%), mentre gli iscritti tra 25 e 29 anni pesano per il 15%.
Il 17,9% degli iscritti non possiede alcun titolo di studio, situazione che si riferisce quasi totalmente agli extracomunitari. Tra coloro che sono in possesso di un titolo di studio prevalgono gli iscritti in possesso della scuola dell'obbligo (51,8%), seguiti dai diplomati (21,6%) e dai laureati (5,3%).
Dinamica avviamenti - cessazioni 1 trimestre 2006
La dinamica del mercato del lavoro analizzata in base al movimento avviamenti-cessazioni mette in luce, rispetto al movimento del 1° trimestre 2005, una flessione sia dei contratti avviati (-37,1%) sia di quelli cessati (-35%). Il saldo tra avviamenti al lavoro e cessazioni di rapporto di lavoro del trimestre in esame è negativo per 76 unità: la situazione appare lievemente migliore per le donne, per le quali si rileva un saldo attivo per 16 contratti; riguardo agli uomini sono stati registrati 2.207 cessazioni di rapporto di lavoro contro 2.115 avviamenti, pari ad una differenza negativa di 92 unità. Nel 1° trimestre 2005 dal confronto avviamenti-cessazioni era derivato un saldo attivo di 82 unità.
Il mercato del lavoro è sostenuto soprattutto dal settore terziario con 2.240 avviamenti, il 57,5% del totale, anche se, nel trimestre in esame, le cessazioni hanno superato le assunzioni per 273 unità.
Nelle attività industriali e dell'artigianato di produzione si rilevano 1.066 assunzioni contro 1.271 cessazioni, con un conseguente dato negativo per 205 unità.
Solo per il settore agricolo e la Pubblica Amministrazione i saldi sono positivi: in agricoltura su 504 assunzioni si contrappongono solo 125 cessazioni con un saldo attivo di 379 unità, nella P.A. il movimento occupazionale si limita a 88 assunzioni ed a 65 cessazioni, pari a +23.
Le maggiori chances lavorative per le donne provengono dal terziario, che annovera a loro favore il 56,5% delle assunzioni e dalla P.A. (94%). Per gli uomini le possibilità sono maggiori nell'industria, ambito in cui rappresentano il 78,2% degli avviamenti e nell'agricoltura (59,7%), i cui avviamenti li hanno coinvolti per il 59,7% dei casi.
Si mantiene elevato il ricorso a contratti a tempo determinato (77,2%) ed è significativo l'utilizzo di contratti a part-time (18,4%).
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