ARTIGIANATO
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Consistenza delle imprese artigiane della provincia di Asti
Movimento anagrafico e forma giuridica
Al 30 giugno 2006 risultano iscritte all'Albo Artigiani della provincia di Asti 7.027 imprese; con 28 unità in più rispetto alla stessa data dell'anno precedente si rileva un tasso di crescita dello 0,4%. Il movimento anagrafico del 1° semestre 2006 non ha apportato significative variazioni alla consistenza imprenditoriale artigiana: con 365 iscrizioni e 366 cancellazioni il saldo è di appena una unità.
Se sul totale non si rilevano evidenti variazioni, a livello settoriale si notano evoluzioni nel comparto alimentare (+3,2%) ed in quello edile (+2,8%) a fronte di diminuzioni delle officine meccaniche ed elettromeccaniche (-2,5%), delle attività di riparazione (-2,8%) e degli autotrasportatori (-6,7%). Nell'ambito dei servizi, crescono i servizi alle imprese (+1,5%) ed i servizi personali (+0,7%).
Sotto l'aspetto della forma giuridica si osserva che le ditte individuali, rappresentanti il 79,4% del totale delle imprese artigiane, fanno rilevare un ridottissimo tasso di crescita (+0,4%), mentre le società di persone, che costituiscono il 18,9% del totale, sono lievemente diminuite (-0,4%). Prosegue la crescita delle società di capitale, passate da 92 a 114, pari ad un aumento del 23,9%.
Esaminando il settore sulla base delle posizioni INPS, si rilevano 9.681 artigiani suddivisi in 5.492 titolari (56,5%), 2.862 soci (29,6%) e 1.347 collaboratori (13,9%).
Per classi di età la compagine più numerosa (57,4%) è costituita da persone aventi da 30 a 49 anni, seguono gli artigiani di età compresa tra 50 e 69 anni (32,7%); i giovani (18-29 anni) rappresentano il 7,6% dei soggetti che operano nell'artigianato; gli artigiani ultrasettantenni sono 211 (2,3%).
L'ultimo sondaggio di Confartigianato Piemonte riferito alle previsioni del settore sull'andamento congiunturale del terzo trimestre 2006, mette in rilievo una ripercussione positiva delle avvisaglie di ripresa dell'economia piemontese.
Nel 1° semestre il saldo tra ottimisti/pessimisti sull'andamento della produzione è stato ancora negativo (-19%), ma si è attestato su un confortante +4,4% nel terzo trimestre 2006. Con un valore positivo pari al 4,2% le attese sulla domanda sono favorevoli per la maggioranza degli intervistati ed anche relativamente all'acquisizione di nuovi ordinativi dall'estero prevalgono, seppur di poco, gli ottimisti (+0,5%).
Il rapporto ottimisti/pessimisti in merito alle prospettive sull'occupazione permane negativo (-1%), ma migliora rispetto alle rilevazioni del primo e secondo trimestre 2006 (-4,3%, -2,1%).
Si osserva inoltre una flessione nella percentuale delle imprese che non intendono effettuare investimenti le quali passano dal 62,3% del secondo trimestre 2006 al 58,1% del terzo trimestre 2006. Aumenta soprattutto la percentuale di imprese propensa ad investire in nuovi impianti e macchinari dal 3,8% del terzo trimestre 2005 all'11,2% del terzo trimestre 2006.
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