ARTIGIANATO
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Consistenze delle imprese artigiane in provincia di Asti
La consistenza delle imprese artigiane al 30 settembre 2006 è di 7.038 unità, 32 in più rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, pari ad un tasso di crescita dello 0,46%. Le iscrizioni registrate nel 3° trimestre 2006 sono state 91 a fronte di 80 cancellazioni con conseguente saldo positivo di 11 unità.
Esaminando i movimenti per settore di attività, gli incrementi più consistenti hanno interessato il comparto edile (+86 imprese, pari a un tasso di crescita del 2,8%), quello alimentare (+13 unità corrispondenti a un tasso di crescita del 3,7%), e quello della lavorazione del legno (+4 unità).
Sono invece sensibilmente diminuite le imprese del settore trasporti (-35 unità, corrispondenti ad una variazione percentuale di -6,9%), le riparazioni (-16 unità, pari ad una variazione del 3%), il comparto elettromeccanico (-8 unità, pari a una variazione del 4,2%) e quello della produzione metalli e fabbricazione prodotti in metallo (-5 unità, -1,1%).
Nell'ambito dei servizi crescono le imprese di gestione di servizi sociali e di smaltimento dei rifiuti solidi e diminuiscono i servizi personali.
Sotto il profilo giuridico il 79,4% delle imprese artigiane risulta costituito da ditte individuali, il 18,7% da società di persone, l'1,7% da società di capitale e il restante 0,1% da cooperative, consorzi e altre forme giuridiche. Le società di capitale confermano il trend in crescita già registrato nei trimestri precedenti (+27,1%), così come le ditte individuali anche se in misura percentualmente molto più bassa (+0,5%). Diminuisce invece il numero delle società di persone e delle cooperative.
Alla fine del 3° trimestre le posizioni INPS relative al settore artigiano sono complessivamente 9.679 così ripartite: 56,7% titolari d'impresa, 29,4% soci, 13,9% collaboratori.
Con riferimento alla classe di età, quasi il 60% degli artigiani ha un'età compresa fra i 30 e i 49 anni, il 35% ha dai 50 anni in su e soltanto il 7% si riferisce a giovani tra i 18 e i 29 anni.
I risultati dell'indagine congiunturale del settore artigiano condotta da Confartigianto Imprese Piemonte su un campione di 2.500 imprese artigiane di produzione e di servizi, con riferimento alle previsioni per il 4° trimestre 2006, evidenziano giudizi nel complesso pessimistici dopo la parentesi positiva emersa nel trimestre precedente.
Il saldo relativo alle stime sulla produzione torna ad essere di segno negativo (-6,2%), mentre nel precedente sondaggio faceva rilevare un +4,4%. Anche le previsioni sui nuovi ordini fanno registrare un saldo negativo del 2%. Il clima di incertezza sulle possibilità di sviluppo futuro si ripercuote sull'andamento occupazionale e sugli investimenti.
Aumenta infatti il numero di coloro che dichiarano di non prevedere assunzioni nel breve termine. La minor propensione ad assumere interessa sia la manodopera specializzata, sia quella generica. Cresce invece il numero delle imprese che prevedono di assumere apprendisti, anche se permane negativa la valutazione nel riguardi dell'attuale impostazione dell'apprendistato, considerata non adeguata alle esigenze delle piccole imprese.
Il numero delle imprese che non sono intenzionate ad effettuare investimenti passa dal 58,1% del trimestre precedente all'attuale 60,6%.
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