ARTIGIANATO
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Consistenza imprese artigiane della provincia di Asti
Movimento anagrafico e forma giuridica imprese artigiane
Al 31 dicembre 2006 le imprese artigiane delle provincia di Asti sono ammontate a 7.063 unità ed hanno fatto rilevare, rispetto al 31/12/2005, una variazione limitata a 35 unità, lo 0,50% in più. Sono ancora una volta le imprese edili ad influire sul saldo: il comparto, che risulta costituito da 3.250 imprese che a loro volta rappresentano il 46% del settore artigiano, ha evidenziato nel corso dell'anno una crescita di 95 imprese, pari ad un tasso di aumento del 3%.
Nel corso del 2006 sono state registrate 604 iscrizioni a fronte di 569 cessazioni. Il movimento anagrafico è stato più consistente rispetto al 2005, ma ha determinato un saldo sensibilmente inferiore (-58%).
Le imprese manifatturiere rappresentano il 27,3% delle imprese artigiane e fanno rilevare, sul totale, una consistenza stazionaria. Per ramo la situazione si sta differenziando in ragione di un rafforzamento dell'alimentare (+4,5%) e di ridimensionamenti dei comparti meccanico (-1,4%), dei laterizi (-1,7%) e della carta, stampa, editoria (-2,9%).
Le attività di riparazione, in tutto 524, sono diminuite, nell'anno in esame, di 13 unità, pari al 2,4%.
Le attività di trasporto ammontano a 460 unità ed hanno accusato, su base annua, una flessione dell'8,9%.
Nell'ambito del terziario si rileva una lieve flessione per i servizi alle imprese (-1%) ed una rilevante ascesa per i servizi sociali (+15,6%) e per lo smaltimento dei rifiuti solidi (+16,7%).
L'analisi della forma giuridica delle imprese artigiane mette in rilievo un consistente aumento delle unità costituite sotto forma di società di capitale (+26,8%) il cui peso sul totale rappresenta, però, solo l'1,7%. Quasi l'80% del settore è gestito sotto forma di ditta individuale con una consistenza che presenta un modestissimo incremento rispetto al 2005 (+0,5%). Le società di persone sono 1.315 e, rispetto all'anno precedente, denunciano una flessione dell'1,3%.
Dall'indagine congiunturale sulle imprese artigiane condotta dalla Regione Piemonte nel 2° semestre 2006 non si riscontra una evidente corrispondenza con gli accenni di ripresa economica rilevati all'economia regionale. I saldi negativi tra andamenti in crescita ed in diminuzione permangono per domanda (-18,6) e fatturato (-17,9) a fronte di un valore lievemente positivo per l'occupazione (+0,4) e di una incoraggiante dinamica degli investimenti (+28,4%).
A livello settoriale le indicazioni sono quanto mai differenziate: il manifatturiero con particolare riferimento al metalmeccanico mette in evidenza un moderato miglioramento, il settore delle costruzioni, da una flessione della domanda, denota una battuta d'arresto del ciclo positivo che ha interessato l'edilizia negli ultimi anni. I dati più critici provengono dalle imprese di servizi che confermano un saldo negativo inerente alla domanda ed una percentuale di imprese che effettuano investimenti al di sotto della media; l'andamento dei servizi alle imprese appare collegato al ciclo favorevole della manifattura mentre i servizi personali rimangono ancora depressi.
In merito alle previsioni sul primo semestre 2007 si rileva un saldo positivo per il settore manifatturiero a cui si contrappongono aspettative negative per le imprese delle costruzioni e per le attività di servizi.
Dalle tendenze territoriali la provincia di Asti si pone, con Torino e Vercelli, al di sotto del dato medio regionale. Per il settore artigiano locale i segnali di attenuazione del ciclo negativo sono ancora deboli, ma lascia ben sperare un'elevata percentuale di imprese che hanno effettuato investimenti (35,2%).
Si riportano i risultati dell'indagine regionale riferiti alla provincia di Asti ed alla media regionale nel 2° semestre 2006 e, in previsione, per il 1° semestre 2007.
Tabella indicatori
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