AGRICOLTURA
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Consistenza e rapporto imprese agricole sulle imprese degli altri settori
Quotazioni dei principali prodotti agricoli e zootecnici pubblicati sui listini dei prezzi all'ingrosso della CCIAA di Asti
Quotazioni dei vini pubblicate sui listini dei prezzi all'ingrosso della CCIAA di Asti
Consistenza del bestiame all'1/06/2007
Consistenza Imprese
Al 30 giugno 2007 risultano iscritte al Registro Imprese camerale 8.856 imprese agricole, che rappresentano il 33% del totale imprese. Rispetto all'anno precedente si rileva una flessione di 375 imprese, pari ad un tasso di diminuzione del 4,1%.
Dall'esame settoriale risulta prevalente la viticoltura con il 56% delle imprese iscritte, seguono le aziende dedite alle coltivazioni cerealicole e ai seminativi (20,6%). L'allevamento conta circa 500 imprese e costituisce il 5,9% del totale, mentre le imprese miste (allevamento e coltivazioni agricole) rappresentano il 6,6%. Risulta invece meno consistente il numero delle aziende dedite alla coltivazione di ortaggi, fiori, vivai (3,9%), di frutta (4%) e alla selvicoltura (0,9%). I servizi all'agricoltura costituiscono circa l'1,6%.
La forma giuridica più diffusa in agricoltura è l'impresa individuale presente nel 95% delle aziende, seguono le società di persone che sono il 4% e le società di capitale che rappresentano soltanto lo 0,5%.
Andamento delle colture
Vite
Le colture viticole stanno procedendo con un vantaggio di 15 giorni rispetto alla norma. Il bel tempo e l'annata siccitosa hanno determinato un buon rigoglio vegetativo fino al mese di giugno.
La produzione, che si preannuncia abbondante, ha richiesto adeguati interventi di diradamento. Sotto l'aspetto fitosanitario l'annata è stata favorevole: gli attacchi di peronospora e oidici hanno richiesto minori trattamenti ma in modo mirato e tempestivo. Con questi presupposti la vendemmia si prospetta di ottima qualità.
In termini di commercializzazione si presenta ottimo il mercato del Moscato e dell'Asti mentre per i vini rossi non si rilevano variazioni di rilievo.
Cereali e foraggiere
La produzione di frumento 2007 ha fatto rilevare la resa più bassa degli ultimi tre anni con una produzione massima di 50 quintali ad ettaro e con punte minime di 25-30 q.li per ha. Non si sono rilevati significativi danni da cimice. Le quotazioni hanno in parte coperto la flessione produttiva, avendo fatto registrare, rispetto all'annata precedente un aumento del 40% a causa di una inadeguatezza produttiva rilevata sui mercati mondiali. L'orzo, le cui fasi vegetative sono avanzate rispetto al frumento, ha sofferto maggiormente della penuria di acqua e ciò ha influito notevolmente sul peso specifico del raccolto che è passato da 65 a 50-55.
Per il mais si preannuncia un raccolto falcidiato dalla siccità, tanto da pregiudicare la trebbiatura nelle aree non irrigue. Le quotazioni presentano un trend di ascesa: a fine giugno fanno rilevare un aumento del 16%. La soia ricalca l'andamento della cultura del mais, mentre la coltura del girasole per ora procede bene.
E' andata meglio per le foraggiere per le quali si rilevano un primo ed un secondo taglio abbondanti e di buona qualità; sul mercato locale però l'offerta di foraggi è superiore alla domanda, con evidenti ripercussioni negative sulle quotazioni (-40% in media).
Colture orticole e frutticole
L'andamento climatico di questi ultimi mesi, caratterizzato dall'assenza di precipitazioni e da temperature molto elevate di gran lunga superiori alle medie stagionali, ha penalizzato fortemente le produzioni orticole dell'intero territorio provinciale.
Sono stati rilevati notevoli danni sia per la riduzione delle rese delle colture orticole, sia per il decadimento qualitativo dei frutti. Nelle aziende, ove possibile, tali danni sono stati contenuti dal ricorso a continue irrigazioni di soccorso con un notevole dispendio energetico.
Per le colture orticole, sia in pieno campo che per quelle protette, non ci sono state variazioni di rilievo, in termini di superficie investita, mentre si registrano variazioni di produzione che oscillano tra il 10% ed il 20% rispetto all'annata precedente, il 20% per le colture non irrigate. L'andamento dei prezzi è stato altalenante e, in alcuni casi, si è assistito a un calo del 10% circa per i prezzi alla produzione, mentre sono rimasti pressoché invariati, se non in alcuni casi aumentati, quelli al dettaglio.
La produzione corylicola presenta uno stato vegetativo notevolmente anticipato per cui le operazioni di raccolta si svolgeranno con un anticipo di 15-20 giorni rispetto alla norma. A livello quantitativo la situazione si prospetta disomogenea: gli impianti giovani sono stati produttivi, i vecchi impianti, sia per motivi di alternanza (l'annata 2006 era stata molto generosa), sia soprattutto per un'eccessiva siccità che ha provocato problemi di cascola, offriranno una produzione scarsa.
Anche per le albicocche, in particolare per le piantagioni di fondo valle, a causa di abbassamenti termici al momento della fioritura e dell'allegagione, si sono riscontrati episodi di cascola ed una conseguente scarsità di raccolto.
La produzione di pesche è stata quantitativamente e qualitativamente buona, ma la scalarità di maturazione, per il caldo eccessivo, non sta rispettando i tempi previsti, così le diverse varietà stanno maturando contemporaneamente lasciando presumere un anticipato esaurimento della commercializzazione del prodotto.
Si preannuncia una maturazione anticipata di 15-20 giorni anche per le mele. Il raccolto si prospetta di qualità buona, ma di pezzatura medio-piccola e, non disponendo di frutteti irrigui, di quantità inferiore alla norma (-20-30%).
Settore Zootecnico
L'allevamento bovino fa rilevare un leggero aumento del numero dei capi di bestiame rispetto a giugno 2006 (+2,6%). Le quotazioni si mantengono nella norma.
Per gli equini si registra stabilità sul fronte delle quotazioni ed un aumento della consistenza (+3,8%). Va aggiunto che a livello locale i capi non sono destinati al macello, ma sono "da sella" e vengono allevati negli agriturismi.
L'allevamento ovino si è arricchito della presenza di due pascoli vaganti stanziali, la consistenza totale dei capi ovini risulta però inferiore del 12,5% rispetto a quella al 1° giugno 2006. Per l'allevamento caprino si riscontra una flessione (-13% rispetto a giugno 2006) dovuta ad un minor allevamento "da rimonta" ed a una maggiore destinazione alla macellazione.
Situazione di stallo per l'allevamento di suini, comparto che evidenzia una diminuzione del numero dei capi (-11,6%) ed una flessione delle quotazioni.
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