ARTIGIANATO
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Consistenza imprese artigiane della provincia di Asti
Movimento anagrafico e forma giuridica
Con 7.040 imprese iscritte alla data del 31/12/2007, l'Albo Artigiani della provincia di Asti evidenzia una situazione stazionaria. La variazione rispetto alla stessa data del 2006 è minima, solo di 23 unità, pari ad una diminuzione dello 0,3%.
Su un totale di 7.040 imprese, ben 3.295, fa parte dell'edilizia, comparto che nell'ultimo quinquennio è cresciuto del 18,5% e che nell'ultimo anno ha nuovamente fatto rilevare un tasso di aumento, se pur limitato all'1,4%.
L'artigianato manifatturiero mantiene la propria consistenza di circa 1.900 unità (risultava di 1.920 unità nel 2002) pari al 27% dell'intero settore artigiano. Per tipologia di produzione, nell'anno in esame, si osservano saldi attivi per il settore alimentare (+4 unità), la carta, stampa, editoria (+3 unità), la fabbricazione di prodotti in metallo (+3), la costruzione di apparecchi meccanici (+3) e, nel contempo, sensibili flessioni nel numero delle imprese di produzione di laterizi (-11,9%) e del tessile-abbigliamento (-6%).
Il ridimensionamento delle imprese è particolarmente sensibile per le attività di riparazione e di trasporto: attualmente la loro consistenza ammonta rispettivamente a 502 e 432 unità e fa registrare flessioni del 4,2% e del 6,1% su base annua.
Nell'ambito dei servizi, si osserva un trend di aumento per i servizi alle imprese che annoverano 199 unità e, dal confronto 2007/2006, fanno registrare un tasso di crescita del 3,6%. Risulta invece invariata, a livello annuale, la consistenza dei servizi personali, che ammonta a 576 unità mentre nel medio periodo si rileva un aumento dell'1,6%.
L'analisi della forma giuridica mette in evidenza un aumento delle società di capitale (+11,4%), che rappresentano però solamente il 2% del totale delle imprese artigiane. Risultano invece in leggera flessione le imprese individuali (-0,4%), che costituiscono l'80% delle imprese artigiane e le società di persone (-1,1%) il cui rapporto di composizione sul totale è del 19%.
Per avere un quadro dell'andamento del settore si riportano i risultati dell'indagine congiunturale condotta, a livello previsionale, da Confartigianato Piemonte su un campione statisticamente significativo di imprese artigiane.
La previsione sulla produzione totale, che vede l'affermazione dei pessimisti (-8,3%, mentre il valore del sondaggio precedente si attestava sul 6,8%), conferma i timori già espressi negli ultimi mesi del 2007. Tale segnale negativo trova rispondenza nel saldo sui nuovi ordini che da -3,31% scende a -33,3%; nel contempo aumenta la percentuale di imprese che confidano in un carnet ordini superiore ai tre mesi: dal 7,7% all'attuale 8,1%.
Dovrebbe migliorare la situazione degli incassi considerato che il 47,4% delle imprese prevede regolarità contro il 32,9% del trimestre precedente.
Si prospetta in aumento inoltre la propensione ad investire con una risposta positiva da parte del 60,5% delle imprese rispetto al 49,8% del precedente sondaggio.
Sul fronte dell'occupazione il saldo è positivo (1,6%) mentre era negativo nel trimestre scorso (-0,9%). Aumenta sia la percentuale di aziende propensa all'assunzione di manodopera specializzata (3,1%, a fronte del precedente 2,9%) sia quella indirizzata ad assunzioni di manodopera generica (82,3%, rispetto all'1,9% della scorsa indagine).
Gli operatori, in merito all'incognita del costo sempre crescente dell'energia, auspicano interventi che consentano, in tempi non lunghi, l'affrancamento da situazioni internazionali che possono in ogni momento minacciare l'economia. Chiedono inoltre risposte sul fronte di credito, burocrazia e fisco che consentano al settore artigiano di sviluppare interamente la propria potenzialità.
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