ARTIGIANATO
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Consistenza delle imprese artigiane in provincia di Asti (formato .pdf)
Movimento anagrafico delle imprese artigiane della provincia di Asti (formato .pdf)
Forma giuridica delle imprese artigiane (formato .pdf)
Il settore artigiano assume un notevole rilievo nel contesto produttivo astigiano in termini di numero di imprese, di capacità occupazionale, di produzione di valore aggiunto. E´ stato riconosciuto al settore un importante ruolo di tenuta del sistema produttivo, di salvaguardia dei livelli della forza lavoro e di creazione di professionalità.
Nel tempo il settore è stato protagonista di una costante crescita: dalle 5.989 imprese registrate all´Albo Artigiani nel mese di marzo 1993 si è arrivati dopo dieci anni a quota 6.645, il 10,9%, pari ad un tasso di aumento di quasi un punto percentuale per anno. Anche l´ultimo anno in esame evidenzia un aumento di 138 imprese pari al 2,1%.
Sicuramente la nascita di molte imprese artigiane è da mettere in relazione alla affermazione di aspettative personali, alla possibilità di mettere a frutto buone idee ed attitudini professionali ma non è da trascurare l´esigenza di decentramento di particolari lavorazioni e di servizi considerati non più economicamente produttivi da parte dell´industria.
L´analisi dei dati dell´ultimo anno sembra però ribaltare il concetto di ruolo di settore cuscinetto in situazioni di incertezza congiunturale. In termini complessivi le imprese sono aumentate di 138 unità, mentre la disaggregazione mette in evidenza una crescita limitata al settore delle costruzioni ed, in minore misura, ad alcuni servizi (sociali, personali ed in agricoltura). Le diminuzioni fanno capo alle attività di trasporti, alle riparazioni e ad alcune imprese manifatturiere. Tra queste ultime sono le attività meccaniche, la lavorazione del legno e dei mobili a subire i tagli più rilevanti. Per le lavorazioni in legno si può trattare sia di un insufficiente ricambio generazionale sia della concorrenza di prodotti industriali fatti in serie. Il settore meccanico, comprendente numerose imprese operanti in subfornitura, ha subito le conseguenze della dipendenza da uno o pochi committenti e della crisi dell´indotto auto.
Il rallentamento produttivo si è riflettuto anche nel settore dei trasporti, settore già eccedentario rispetto alla domanda del mercato e caratterizzato da numerose imprese marginali.
Rispetto a dieci anni fa e sulla base della suddivisione per macroaree, si rileva quanto segue:
vedere tabella (formato .pdf)
Dall´analisi della situazione emerge un deciso cambiamento a livello strutturale del settore che ha assunto una dimensione maggiore solo nei confronti delle imprese di costruzione. Di fatto tale dinamica non è da mettere in connessione con un particolare sviluppo delle opere edili, ma da attribuire piuttosto ad una frammentazione delle imprese ed alla iscrizione di manodopera anche extracomunitaria per l´esecuzione di piccoli lavori di manutenzione ed in subappalto.
L´aspetto preoccupante del confronto è sottolineato dalla perdita, in dieci anni, di 98 attività di produzione, riduzione che pone l´accento sull´impoverimento del settore in termini sia di valore aggiunto che di professionalità. Anche l´artigianato costituito dalle imprese di servizi, con 1.378 imprese a marzo 2003, mette in evidenza un ridimensionamento del 4,4%. Stesso trend per le riparazioni, le 562 imprese attualmente operanti rappresentano il 3,9% in meno rispetto a dieci anni fa.
Alla luce di quanto sopra si traggono le seguenti conclusioni:
- il settore artigiano assume, in analogia con il mondo del lavoro, un aspetto precario, con la nascita di nuova imprenditorialità caratterizzata da una sopravvivenza media sempre più bassa;
- ad una variazione positiva del numero delle imprese non è corrisposto un proporzionale aumento del reddito prodotto dal settore e dell´occupazione;
- con un graduale abbandono del ruolo formativo si sta interrompendo quel processo di trasferimento e di crescita professionale che ha contraddistinto il settore nel passato;
- il rapporto del settore artigiano con l´industria è più di dipendenza che di complementarietà, fattore che ha limitato l´autonomia ed il consolidamento delle imprese.
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