INDUSTRIA
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Andamento congiunturale II trimestre 2003
Nel 2° trimestre 2003 e rispetto al trimestre precedente la produzione industriale della provincia di Asti ha fatto rilevare una variazione positiva dell´1,3%. Hanno contribuito a determinare tale risultato l´aumento della produzione denunciato dall´industria metalmeccanica strumentale e meccanica di precisione (+5,7%), dall´industria vetraria (+4,4%), dalla fabbricazione di articoli in gomma (+ 2,7%), dalla chimica e materie plastiche (+2,4%), dall´industria cartaria (+2,4%), dall´elettronica (+2,1%) e dall´industria alimentare (+0,8%), mentre i cedimenti che ne hanno limitato il peso si riconducono al tessile-abbigliamento (-3,8%), ai prodotti in metallo (-0,6%), alla carpenteria in legno e mobili (-0,5%). Rispetto allo stesso trimestre dell´anno precedente la produzione è aumentata del 2,4%. Dal confronto con un anno fa sono aumentati i livelli produttivi della fabbricazione di articoli in gomma (+10%), dell´elettronica (+9%), della carpenteria in legno e mobili (+7,9%), della chimica e materie plastiche (+4,5%), dell´alimentare (+3,9%) e dell´industria vetraria (+3,3%) a fronte di flessioni registrate dal tessile-abbigliamento (-11%), dalla meccanica di precisione (-4,8%), dai prodotti in metallo (-2,2%) e dall´industria cartaria (-0,9%). Il grado medio di utilizzazione degli impianti risulta del 77,4% e si pone su un valore superiore sia rispetto al 1° trimestre 2003 (+2,8) sia dal confronto con il 2° trimestre 2002 (+5,2). Il fatturato all´estero è ancora al di sotto della norma ma, con un rapporto del 34,3% sul totale del fatturato, evidenzia un lieve progresso rispetto al 1° trimestre 2003 (+1%). Dalla situazione del portafoglio ordini al 30 giugno 2003 si riscontra, rispetto al 31 marzo 2003, stabilità sul mercato interno (-0,3%) e lieve flessione sui mercati esteri (-1,3%). Sul mercato interno, a fronte di cedimenti imputabili ai prodotti in metallo (-4,4%) ed al tessile abbigliamento (-3,4%), si registra una ripresa della domanda per l´industria cartaria (+6%), per la produzione di legno e mobili (+2,6%) e per l´industria elettronica (+2,5%). La domanda estera appare più sostenuta per l´industria alimentare e vinicola (+7,8%) e per la fabbricazione di articoli in gomma (+3%) ma denuncia flessione per il tessile-abbigliamento (-12%), per l´elettronica (-6,7%) e per i prodotti in metallo (-3,9%). L´indagine congiunturale fa emergere una variazione dell´occupazione dell´1,5% coerente con una situazione di diminuzione di ricorso alla CIG per il periodo considerato (-38,7% per la gestione ordinaria, -35,5% per quella straordinaria) e con il saldo positivo riferibile al settore industria del movimento "avviamenti-cessazioni rapporti di lavoro" risultante dalla statistica fornita dal Centro per l´Impiego (+ 336 unità). Gli operatori hanno espresso, in merito alle previsioni, opinioni improntate ad un certo ottimismo. Si prospetta infatti, per il 46% delle imprese intervistate, la possibilità di un aumento della produzione contro una eventualità di diminuzione paventata dal 17%. La fiducia è riposta in particolare sulle aspettative della domanda estera, giudicata in aumento dal 48% degli intervistati. Sul mercato interno la maggioranza delle risposte indica stazionarietà (46%) ed in ogni caso le probabilità di aumento (38%) sono superiori alle previsioni di diminuzione (16%). Le previsioni di aumento dei prezzi sono limitate al 13,5% delle imprese. La generale stabilità dei listini prezzi non è sicuramente da imputarsi ad una stazionarietà dei costi ma piuttosto a motivazioni di competitività del mercato. In merito all´occupazione le prospettive, prevalentemente contrassegnate da stazionarietà (73,5% dei casi), ipotizzano aumenti per il 18% delle imprese e contrazioni per il 9% .
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