MERCATO DEL LAVORO
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Disoccupati in provincia di Asti al 30/06/2003
L´abolizione dei procedimenti di revisione delle liste e la non cancellazione nel caso di avvio di contratti a tempo determinato e di collaborazione hanno determinato un accrescimento delle liste di collocamento tale da non poter più considerare questo indicatore significativo della disoccupazione. Prendendo comunque come riferimento la situazione degli iscritti al Centro per l´Impiego della provincia di Asti si osserva un sensibile aumento delle persone che hanno perso una precedente occupazione a fronte di una relativa stazionarietà degli iscritti in cerca di prima occupazione. Per classe di età si rileva che il 27% degli iscritti ha meno di 25 anni, il 17% ha un´età compresa tra 25 e 29 anni ed il restante 56% ha da 30 in su ed è quest´ultima categoria a denunciare il più elevato tasso di aumento delle iscrizioni (+ 13%). Per settore di provenienza si riscontra un dato irrisorio per l´agricoltura (2%), una non classificabilità per il 47% degli iscritti e provenienze rilevanti sia per l´industria (22%) che per il terziario (29%). Dai saldi risulta un maggior incremento delle iscrizioni da parte di disoccupati provenienti dal settore terziario (+21%). Per qualifica la situazione appare pesante per gli operai non qualificati (41,8% dei disoccupati iscritti) e per gli impiegati (41,4%), mentre gli operai qualificati costituiscono solo il 16,8% degli iscritti.
Dinamica avviamenti-cessazioni in provincia di Asti
Il movimento avviamenti al lavoro-cessazioni rapporti di lavoro è stato particolarmente dinamico nell´ambito del settore terziario le cui imprese hanno assunto 5.500 unità lavorative a fronte di 4.334 cessazioni con un saldo attivo di 1.166 unità. Anche l´industria, malgrado la situazione di crisi in cui versa il settore metalmeccanico che in provincia di Asti ha una notevole rilevanza sia in base al numero delle imprese che in rapporto all´occupazione, da un movimento di 3.358 entrate e di 3.022 uscite, fa registrare un saldo attivo di 336 unità. Il mercato del lavoro è senz´altro caratterizzato da una maggior mobilità: gli avviamenti al lavoro complessivi del 1° semestre 2003 sono stati 8.966, il 20,5% in più del corrispondente periodo dello scorso anno e nel contempo le cessazioni del periodo in esame sono risultate 7.408 pari ad un incremento del 23%. Tale dinamica è stata migliore di quella rilevata nel 1° semestre 2002 in quanto ha creato 1.558 nuove opportunità di lavoro a fronte delle precedenti 1.420 ed è stata particolarmente positiva per gli uomini, con 1.079 posti in più. Sembrerebbero pertanto ampliate le possibilità di trovare un´occupazione sebbene una percentuale del 76% di avviamenti con contratto a tempo determinato ponga l´accento sulla precarietà del posto di lavoro e sulla generale incertezza di mantenimento dei livelli occupazionali.
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