MERCATO DEL LAVORO
Contenuto pagina
Disoccupazione al 31/12/2003
Dinamica avviamenti-cessazione al 31/12/2003
In assenza di quei procedimenti di revisione delle liste che determinavano la cancellazione degli iscritti non più in condizione di disoccupati, è opportuno considerare con le dovute cautele le iscrizioni alle liste di collocamento, quali indicatori dell´andamento della disoccupazione. Si ritiene comunque utile monitorarne i movimenti.
Al 31/12/2003 il totale degli iscritti è ammontato a 20.197 unità; gli uomini, con 8.119 iscrizioni, lo 0,6% in meno rispetto alla stessa data del 2002, hanno rappresentato il 40,2% . Per le donne, con una presenza nelle liste di 12.078 unità, pari al 59,8%, si osserva, a livello annuale, un aumento di iscrizioni dello 0,8%.
L´analisi della prima classe di iscrizioni, quella cioè che include sia coloro che hanno perso una precedente occupazione sia le persone in cerca di prima occupazione, mette in evidenza un ammontare di 19.693 iscritti, l´1,3% in più rispetto al 31/12/2002. In questa categoria i disoccupati che hanno già lavorato rappresentano il 78,5% ed evidenziano un aumento di quasi il 2% rispetto alla stessa data dello scorso anno mentre, dallo stesso confronto, le unità in cerca di occupazione, pari a 4.235, il 21,5% del totale, risultano leggermente diminuite (-0,9%).
Sono in particolare i giovani a rendere meno pesanti le liste di collocamento, infatti gli iscritti con meno di 25 anni sono solo più 4.827, il 12,8% in meno della situazione a fine 2003, contro un aumento dell´8,5% degli ultratrentenni, che contano ben 11.441 iscritti.
Sono 4.627, il 23,5% del totale, gli iscritti con precedenti esperienze lavorative nel settore industria a fronte di 6.151 (31,2%) che si dichiarano disoccupati provenienti dal terziario, raggruppamento che evidenzia il maggior incremento di iscrizioni (+ 15,4%). I "non classificabili in alcun settore" rappresentano, con 8.517 iscrizioni, la tipologia più estesa di disoccupati (43,2%) e risultano in sensibile diminuzione (- 8,3%).
Dalla disaggregazione per qualifica si osserva una diminuzione degli impiegati iscritti (-1,9%) i quali, con 7.983 iscrizioni, perdono il primato di compagine più numerosa mentre assumono questa posizione gli operai non qualificati che, con 8.251 presenze, fanno rilevare, rispetto all´anno precedente l´aumento del 2,7%. Gli operai qualificati sono aumentati, rispetto allo scorso anno, del 6,1% e costituiscono, con 3.459 unità, il 17,6% del totale delle iscrizioni.
Nel 2003 si rilevano, in provincia di Asti, 19.213 avviamenti al lavoro, il 24,6% in più di quelli registrati nel 2002, andamento da mettere in relazione con il massiccio ricorso a contratti a tempo determinato che nel 2003 hanno rappresentato il 76,5% degli avviamenti. Le cessazioni di rapporti di lavoro dell´anno in esame sono risultate 16.686, il 25% in più dell´anno precedente. La dinamica avviamenti-cessazioni si è presentata positiva per 2.527 unità e, in termini di creazione di nuovi posti di lavoro, è stata migliore del 2002, anno che aveva determinato un saldo attivo inferiore (-452). Il settore terziario ha attivato il 66% degli avviamenti al lavoro con una suddivisione equa tra uomini e donne, ma sono stati soprattutto i primi a mettere in evidenza un particolare incremento di nuovi posti di lavoro (+43,8%). I 6.298 avviamenti dell´industria rappresentano il 33% del totale e sono stati inferiori al numero delle cessazioni di rapporti di lavoro rilevate nel 2003, con una perdita di 409 posti di lavoro (- 6%).
Nella Pubblica Amministrazione gli avviamenti sono stati 220 e le cessazioni 97; tale movimento ha determinato 123 nuovi posti di lavoro.
[ inizio pagina ]
Aiutaci a darti un servizio migliore
Valuta la qualità dei contenuti di questa pagina
Non � presente alcun ufficio di riferimento per questa pagina